GLICINE

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Si tratta di uno dei rampicanti da fiore più noti e diffusi nei giardini di tutta Europa, anche se proviene da lontano: il Glicine infatti è un arbusto rampicante di origine asiatica; le specie più diffusa è la Wisteria sinensis, che come dice il nome è originaria della Cina, da cui arrivò in Europa nel corso dell’800; da allora oltre ad aver aggiunto alle collezioni europee alcuni ibridi e cultivar la specie cinese è stata raggiunta da un paio di specie giapponesi: W. floribunda, che produce lunghissime spighe floreali, e W.brachybotrys, che produce invece fiori enormi e pannocchie di dimensioni contenute. Esistono alcune altre specie, sempre asiatiche, ed un paio di specie nord americane che però sono difficilmente reperibili nei vivai europei.

Il glicine o Wisteria sinensis continua ad essere diffuso in coltivazione grazie alla pioggia di fiori viola che ci dona all’inizio della primavera, quando il giardino comincia a risvegliarsi; in realtà sono ormai disponibili in commercio anche varietà a fiore bianco, rosa, azzurro o porpora cupo, per chi oltre ai fiori desidera anche un tocco di originalità.

Il glicine è una pianta a foglie caduche, che per tutto l’inverno rimane senza foglie; all’inizio della primavera, produce numerosissimi boccioli argentati, che, mentre il fogliame comincia ad apparire, si trasformeranno in lussureggianti spighe di fiori intensamente profumati, leggermente pendule, molto gradevoli. La fioritura persiste per almeno un paio di settimane, e spesso si ripete in estate, anche se meno rigogliosa e ricca.

Per ottenere spighe floreali più grandi e ricche è consigliabile accorciare i rami più giovani in primavera, lasciando per ognuno soltanto 5-6 boccioli.

Il successo dei glicini è dovuto anche al fatto che si coltivano con grande facilità; nonostante il loro aspetto delicato si tratta infatti di arbusti molto vigorosi, che sopportano sia il caldo estivo, sia il gelo invernale.

Poniamoli a dimora in giardino, in piena terra, possibilmente in un luogo ben soleggiato; possono sopportare anche l’ombra e si adattano a qualsiasi terreno, anche se è bene concimare le piante da poco a dimora, almeno per i primi due o tre anni dopo l’impianto, utilizzando del concime granulare a lenta cessione, a fine inverno. Le piante adulte, come avviene per molte altre fabacee, possono godere dell’aiuto di batteri azoto fissatori, che vivono tra le radici di queste piante, aiutandole ad avere azoto disponibile per il loro sviluppo.

Gli esemplari adulti non necessitano di annaffiature, ma è bene vigilare i glicini da poco a dimora, che possono necessitare di annaffiature primaverili, in caso di siccità, ed estive. Evitiamo comunque di porli in un luogo in cui il terreno rimanga a lungo umido e impregnato d’acqua.

Fonte: http://www.giardinaggio.it

 

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